Biografia

Amerigo Bottai nasce a Rodi (Egeo) il 14 gennaio 1917.
Il padre, originario della provincia di Pisa, si era trasferito nell’isola unendosi all’esercito italiano come volontario, durante la guerra italo-turca iniziata nel 1912.

1935-39
Amerigo Bottai si laurea a ventun anni alla facoltà di Economia e Commercio di Firenze (Villa Favard). L’allora Rettore Armando Sapori lo invita a seguirlo in qualità di assistente alla Bocconi di Milano, ma Bottai si trova costretto a rifiutare per recarsi a Rodi, dove per un anno insegna alle scuole superiori. Con lui erano la moglie Luisa e il primo figlio Pierluigi.

1940-45
Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra e Amerigo Bottai, da ufficiale degli Alpini, viene aggregato alla Fanteria dell’Egeo. Grazie alla sua conoscenza delle lingue greco, turco, francese, inglese e tedesco viene assunto al SIM (Servizi Informativi Militari).
A metà del 1943 rientra in Italia e si unisce al VI Battaglione Alpini di Udine. Quando, l’8 settembre apprende la notizia della firma dell’armistizio tenta di tornare a casa dalla famiglia, nel frattempo trasferitasi a Pisa; nella via del ritorno viene fermato dai tedeschi. Travestito da borghese, riesce a ripartire e ricongiungersi ai suoi cari dopo otto giorni di viaggio.
A Pisa dà vita alla formazione partigiana cittadina, e combatte sui monti pisani fino al 25 aprile 1945, quando gli americani liberano la Toscana. Quell’anno, in una piccola stanza di un palazzo pisano, con un tavolo e una sedia, fonda la Federazione del Partito Socialista Italiano di Pisa.

1946-53
Nel 1947 il Segretario nazionale del partito, Lelio Basso, lo chiama a Roma; un anno dopo viene eletto deputato in Parlamento nella I Legislatura, membro della Direzione nazionale socialista e vicesegretario del Settore lavoro, organizzazione e massa. Durante la sua attività parlamentare, Amerigo Bottai fa parte della commissione “Forze energetiche” e qui, con l’onorevole Enrico Mattei, fonda l’Eni, Ente Nazionale Idrocarburi.
Dal 1952 al 1953 è stato sindaco di Pontedera (Pisa), membro del Cda dell’EFIM e candidato alla presidenza della Cassa di Risparmio di Roma. Alla scadenza del mandato parlamentare, nel 1953, nonostante l’insistenza dei compagni di partito, Amerigo Bottai rinuncia alla nuova elezione di deputato, portando al suo posto l’on. Caporaso.

1953-1993
Alla fine del mandato parlamentare riprende la libera professione di dottore commercialista, creando uno studio professionale di prestigio nel quartiere Parioli di Roma. Si ritira dalla professione nel 1982, per lasciare le redini dello studio al figlio Paolo. Amerigo Bottai si spense nella villa di famiglia a Monte Faito (Napoli) per un attacco cardiaco, il 24 agosto 1990. Un mese dopo i compagni del Partito Socialista, e non solo, lo hanno ricordato al Centro convegni Belsito di Roma. I giornali lo definirono allora “il sindaco giusto”.

Nel 1993 la città di Pontedera, di cui era stato sindaco 40 anni prima, gli conferisce la Medaglia d’oro, consegnata poi nelle mani della moglie Luisa e del figlio Paolo.

Amerigo Bottai (a sinistra) con Lelio Basso (al centro) e Augusto Talamona